L’attrezzatura dell’apneista

Che sia mare, lago o piscina profonda, l’acqua non è il nostro ambiente naturale. Ci immergiamo e diventiamo subito ospiti di un mondo fluido che ha regole diverse dal nostro, terrestre ed aereo.

Questa fisica dei fluidi pone immediatamente una serie di ostacoli al subacqueo, i più importanti dei quali sono l’impossibilità di respirare, la difficoltà nella visione, l’impedimento al movimento e la dispersione del calore corporeo.

Questi ostacoli sono superati grazie ai quattro componenti di base dell’attrezzatura per l’immersione in apnea.

  • La maschera
    Fondamentale per correggere la rifrazione dell’acqua e riuscire a vedere sott’acqua, ma anche per proteggere occhi e naso. La maschera ideale per l’apneista ha volume ridotto: infatti essa va compensata man mano che si scende soffiandovi aria dal naso per contrastare l’aumento di pressione esterna ed evitare che si schiacci sul viso; minore sarà il volume, minore sarà la quantità d’aria che dovremo soffiare dentro: ricordiamo che l’apneista, a differenza del subacqueo con autorespiratore, ha una limitata riserva d’aria ovvero quella nei propri polmoni. Le maschere moderne hanno il facciale in morbido silicone che si adatta al viso. I cinghioli sono a regolazione rapida.
  • Lo snorkel (o tubo aeratore)
    Detto anche semplicemente boccaglio, il tubo aeratore è molto importante per ventilare in superficie in preparazione a un’immersione e per respirare durante gli spostamenti a nuoto, mantenendo la testa in acqua e consumando così meno energie e mantenendo il rilassamento. Lo snorkel è normalmente in gomma morbida e ha diametro medio, con una sagoma curva che si adatta al contorno del capo.
  • Le pinne
    L’evoluzione tecnologica delle pinne ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, in particolare per quello che riguarda le pale, responsabili della spinta in acqua. Il materiale più efficiente (e più costoso) con cui sono realizzate le pale delle pinne da apnea è la fibra di carbonio, lavorata in modo da ottenere diversi spessori dai bordi al centro della pala. Altre caratteristiche che possono variare da modello a modello, anche in base all’utilizzo specifico, sono la geometria, la flessibilità e il grado di inclinazione rispetto alla scarpetta. È importante scegliere la rigidità della pala (da cui dipende la risposta elastica in acqua) in base al proprio peso ma anche alla forza delle gambe e all’allenamento: una pinna troppo rigida causerà crampi e difficoltà nella spinta, una troppo morbida non sarà efficace.
  • La muta
    La funzione principale della muta è quella di limitare la dispersione del calore corporeo in acqua. Il materiale con cui sono realizzate le mute da apnea è il neoprene, foderato oppure no. Per una vestizione (e svestizione) più comoda e veloce, la muta da apnea è normalmente costituita da due pezzi: la giacca e il pantalone. In commercio esistono molte mute ‘di taglia’, ovvero realizzate in maniera più o meno industriale in diverse taglie. Sono ottime per un neofita e hanno un buon rapporto qualità/prezzo, anche se non possono competere con il comfort e le prestazioni di una muta sartoriale realizzata da un bravo artigiano.

A questi quattro componenti principali bisogna naturalmente aggiungere una serie di altri elementi fondamentali dell’attrezzatura: la zavorra (ovvero la cintura dei pesi), guanti e calzari, la torcia, l’orologio-computer, la boa segnasub, il coltello, e altro ancora. Il tema dell’attrezzatura per apnea subacquea è molto complesso e si presta ad approfondimenti che andrebbero oltre gli scopi di questi accenni introduttivi, pensati soprattutto per il neofita. Esistono libri, riviste specializzate e canali Youtube che trattano nel dettaglio tutti gli aspetti e le caratteristiche tecniche dei vari componenti (link a pagina ‘Bibliografia e collegamenti web’). Durante il corso di apnea si apprende come scegliere, gestire e fare manutenzione dell’attrezzatura, in modo da poter contare sempre su un equipaggiamento efficiente, per immersioni piacevoli e soprattutto sicure.